Introduzione

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di Pino Di Luccio S.I.

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Questo numero di Ignaziana contiene articoli sul testo degli Esercizi spirituali e sui destinatari: quelli originari, e dei nostri giorni – considerati da una prospettiva che tiene conto di aspetti psicologici della soggettività della persona, e nell’ambito dei processi sinodali. L’articolo di Irene Pedretti tratta il fondo Varia Spiritualia conservato presso l’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana (APUG), studiando due testi italiani degli Esercizi spirituali. Martín Morales sottolinea l’importanza della ricezione del testo da parte dei destinatari originari.

Franco Imoda evidenzia come la spiritualità ignaziana – i cui principi sono contenuti principalmente negli Esercizi spirituali – implichi la dimensione dinamica e di sviluppo della persona. Il testo di questo articolo (già pubblicato in spagnolo) è la conferenza di apertura del Simposio su Psicologia e Esercizi Spirituali (Loyola, 20-24 giugno 2019). Esso viene qui riproposto, nella lingua originale in cui fu letto, per l’importanza del tema e per l’autorevolezza dell’Autore, co-fondatore dell’Istituto di Psicologia del Collegium Maximum della Pontificia Università Gregoriana.

L’articolo di Adelson Araújo dos Santos presuppone la ricezione e l’attualizzazione del testo degli Esercizi spirituali, e più in particolare la conoscenza delle regole per il discernimento degli spiriti, sottolineandone l’importanza per comprendere i “segni dei tempi” e per prendere decisioni pastorali lungimiranti. In questo modo l’Autore mette in evidenza un aspetto concreto della ricezione del testo degli Esercizi spirituali per un gruppo specifico di destinatari. L’articolo evidenzia come la spiritualità ignaziana, con il metodo della “conversazione nello Spirito” che affonda le radici nella pratica degli Esercizi spirituali, può potenziare il cammino sinodale della Chiesa, favorendo l’ascolto, il discernimento comunitario e la ricerca della volontà di Dio.

Ignaziana si arricchisce di due nuove rubriche. Oltre agli articoli viene creato uno spazio per studi e ricerche e uno per riflessioni e testimonianze. Il primo è riservato ad approfondimenti e studi – eventualmente già pubblicati e che non hanno trovato un’adeguata risonanza. Gli studi in questo caso verranno tradotti in una lingua diversa da quella della loro pubblicazione originaria. Nel presente numero questo è il caso dell’articolo di José Carlos Coupeau sul discernimento ignaziano, che si propone così come un complemento e un approfondimento dell’articolo di dos Santos. Un approfondimento di questo articolo è offerto nell’altra rubrica, intitolata riflessioni e testimonianze. Questa rubrica vuole dare spazio a contributi che non sono di carattere specialistico, e che però la redazione della Rivista ritiene particolarmente meritevoli di essere messi a disposizione dei lettori, per lo stimolo che essi offrono alla riflessione su argomenti di particolare interesse per la ricerca di Ignaziana. La riflessione e la testimonianza di questo numero è offerta da Maria Luisa Berzosa González, che a partire dalla sua esperienza riflette sulla spiritualità degli Esercizi ignaziani all’interno dell’Assemblea Sinodale.

Con questo numero vengono inoltre apportate alcune modifiche al sito di Ignaziana. La Bibliografia viene incorporata nella rubrica della Redazione, che già contiene le indicazioni per gli autori sulla metodologia dei contributi. I Collegamenti vengono incorporati nella rubrica dei Contatti. Alla versione inglese verrà aggiunta una versione spagnola, e i video saranno inglobati con una galleria fotografica nella rubrica Multimedia.

Ci auguriamo che i due prossimi numeri della Rivista contengano qualche articolo utile alla preparazione del secondo Colloquio della Rivista, che si svolgerà a Gerusalemme nel luglio 2025. Per questo incoraggiamo gli specialisti della materia a inviare i loro contributi, ricordando che lo scopo del secondo Colloquio è comprendere in che modo il pellegrinaggio di Ignazio in Terra santa può aver formato la sua spiritualità e determinato i principi della pedagogia ignaziana.

Prima di intraprendere il viaggio a Gerusalemme, Sant’Ignazio amava riferirsi alla sua esperienza di pellegrino dicendo che «Dio lo trattava come un maestro di scuola tratta un bambino: gli insegnava. Fosse questo dovuto alla sua rozzezza o al suo ingegno ottuso, o al fatto che non aveva chi lo istruisse, o alla decisa volontà che Dio gli aveva dato di servirLo, egli con chiarezza riteneva allora, e sempre ha ritenuto, che Dio lo trattava in questo modo» (Autobiografia 27). Come la visita di Ignazio ai luoghi santi ha influenzato la sua concezione dell’apprendimento e dell’insegnamento? Quale influsso ha avuto nell’esperienza di apprendimento di Ignazio il contesto della Gerusalemme dell’impero ottomano che egli ha conosciuto all’epoca del suo pellegrinaggio?

Il presente numero della Rivista non contiene studi esplicitamente dedicati al tema della pedagogia ignaziana. Tuttavia, nelle questioni affrontate non mancano spunti perché i lettori elaborino riflessioni e approfondimenti a tale proposito. Per esempio, chiedendosi come il discernimento ignaziano – trattato esplicitamente in alcuni contributi di questo numero – abbia caratterizzato la pedagogia ignaziana e può ancora oggi caratterizzare la docenza e l’apprendimento.

Ci auguriamo che dalla lettura di questo numero e da questo tipo di domande nascano riflessioni personali, dialoghi e gruppi di confronto, soprattutto tra i lettori della Rivista che insegnano e studiano al Collegium Maximum della Gregoriana.

Saremo lieti di pubblicare i risultati di queste attività nei prossimi numeri della Rivista, tra gli articoli o tra gli studi e le testimonianze.